“La leggenda di Colapesce”

Prima nazionale

Sabato 11 maggio h. 21:00 – Teatro Verdi di Pisa

“La leggenda di Colapesce”

Una produzione Con.Cor.D.A.
con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana

Regia e coreografia Flavia Bucciero

Musica e libretto: Antonello Paliotti

Danzatori interpreti: Franco Corsi (Colapesce), Sabrina Davini, Laura Feresin, Marta Sbranti, Cristian Ponzi (fauna marina, passeggeri), Flavia Bucciero (madre).

Eseguono dal vivo: Michele De Martino (mandolino e mandola), Pasquale Di Nunzio (sax alto e soprano), Massimo Ferrante (voce), Raffaele Filaci (percussioni), Dario Franco (contrabbasso), Antonello Paliotti (chitarre e voce recitante), Gianni Sanarico (violoncello).

Costumi: Lucia Castellana e Niccolò Gabrielli

Video: Giulia Gerace

Disegno luci: Riccardo Tonelli

La storia di Colapesce è una leggenda tramandata da materiali orali e scritti di origine siciliana, napoletana e spagnola, raccolti e elaborati dallo scrittore Giuseppe Pitrè, da Benedetto Croce, da Italo Calvino, dalla filologa Maria D’Agostino, e che vanta riferimenti a Cervantes, Pontano, Salimbene. Nicola Pesce, o Colapesce, o Pesce Nicolò, è un ragazzo che trascorre tutto il suo tempo nel mare: la madre, esasperata, scaglia contro di lui la terribile maledizione “…che tu possa diventare un pesce!”. E così fu. Lo spettacolo si ambienta nel fondo del mare, che nella coreografia diviene metafora di un mondo parallelo, in cui è possibile distinguere ciò che nella realtà è difficile riconoscere. Colapesce vi si aggira, alla scoperta di sentimenti ed emozioni sconosciuti. Nelle sue peregrinazioni Colapesce si imbatte nelle insidie dei pesci, flessuose e seducenti creature che cercheranno di irretirlo. Incontrerà una nave mal governata che finirà per incagliarsi. Infine sarà portato al cospetto del re che vorrà sottoporlo a prove sempre più pericolose, finché Colapesce… I ritmi della tarantella e della tradizione musicale mediterranea accompagnano il suo percorso di conoscenza, interpretati dal vivo dall’Ensemble diretto da Antonello Paliotti, sono concepiti in maniera originale, e filtrati attraverso una sensibilità contemporanea. Il canto, in una lingua mista tra siciliano, napoletano, italiano, si inserisce nel tessuto dello spettacolo, divenendo, attraverso l’interprete, voce, al tempo stesso, straniante e complice degli accadimenti.