MEDARTE in rocca 2007

Anche quest’anno il Comune di Montopoli, grazie alla proposta della compagnia MovimentoInActor, ospita la rassegna MEDARTE. Si tratta di una rassegna che si sta meritatamente conquistando uno spazio importante nella proposta culturale del nostro territorio. Infatti, combina sapientemente tradizione e contemporaneità, facendoci riscoprire le radici culturali dei linguaggi artistici dell’area mediterranea. Quest’anno in particolare ci sarà un’incursione nella cultura africana, una cultura che nella sua originalità sempre di più interroga e provoca anche la nostra, in un tempo, il nostro, così fortemente caratterizzato dall’incontro dei diversi popoli. Per queste ragioni rinnovo a MEDARTE l’augurio di nuovi successi e l’impegno della Provincia di Pisa di accompagnarla nel suo sempre più interessante percorso di proposta culturale.

Nicola Landucci – Assessore alla cultura Provincia di Pisa

Siamo giunti al terzo anno della rassegna di danza, musica, teatro “MEDARTE in rocca. Nuovi linguaggi del Mediterraneo”, in collaborazione con la Fondazione Teatro di Pisa e MovimentoInActor Teatrodanza. La Rassegna intende valorizzare uno dei luoghi di maggiore interesse storico-artistico del Comune di Montopoli in Val d’Arno: l’antica Rocca, posta all’apice di una splendida collina. Nel Medioevo estremo baluardo difensivo, oggi viene riscoperta e vissuta come luogo di arte, di cultura, di spettacolo. Il Comune di Montopoli è posto in una posizione strategica, crocevia di piccoli e grandi comuni della provincia di Pisa e Firenze, peraltro durante la stagione estiva molto frequentati da turisti. MEDARTE non vuole essere solo un’occasione per il pubblico di passaggio, ma anche una proposta per coloro che abitano stabilmente questo territorio, con un’attenzione particolare a quelle comunità, come quella campana e quella sarda, che vi risiedono stabilmente. Intento principale è il riscoprire un luogo appartenente alla memoria di una comunità, promuovendo eventi di rilievo creati in maniera specifica per la Rocca. Costituire le premesse perché i nuovi linguaggi dell’arte si incontrino, fondendosi con il paesaggio e l’architettura. Un luogo dove la creazione possa arricchirsi dei sedimenti stratificati in questa nostra cultura mediterranea, la cultura dell’olivo e del vino. Riattivare, quindi, significati del passato, alla luce di una sensibilità contemporanea.

L’amministrazione comunale ha voluto confermare il suo impegno per la Rassegna che anche quest’ anno si presenta con tre proposte particolarmente interessanti, ispirate all’Africa, alle contaminazioni delle culture e dei linguaggi artistici, a seguito anche dei risultati ottenuti, il successo, la partecipazione, il consenso del pubblico e della stampa della scorsa edizione. Ricordiamo, fra tutte, la produzione televisiva realizzata in collaborazione con la prestigiosa rete “Classica TV” sullo spettacolo “Rito di primavera”, creato dalla compagnia MovimentoInActor Teatrodanza per MEDARTE 2006, sulle musiche de “La Sagra della primavera”, eseguite dal vivo dal pianista Daniel Rivera e andato in onda per ben sette volte nello scorso marzo sulla rete SKY, dando così grande visibilità al nostro territorio, in tutta Italia.

Alessandra Vivaldi – Il Sindaco di Montopoli

Aldo Filippi – L’Assessore alla Cultura

Anche questa edizione di MEDARTE si caratterizza per vivacità, varietà e spessore culturale. La strada intrapresa – riflettere e far riflettere sulle culture del Mediterraneo attraverso momenti di spettacolo sempre più coinvolgenti – mostra in tutta evidenza la sua indubbia attualità. Ma non è una scelta dettata dalla moda. Gli spettacoli proposti rientrano in un filone culturale che da sempre ha appassionato il MovimentoInActor e lo ha guidato verso scelte che, talora coraggiose e difficili, sono sempre state coerenti e professionalmente rigorose, spesso premiate da risultati di indubbio rilievo. La ricerca di matrici comuni in culture apparentemente diverse e distanti o la riscoperta di aspetti meno appariscenti delle tradizioni dei nostri popoli (i molti popoli di cui è ricca l’Italia) sono terreni sempre pieni di grandi potenzialità se si sanno cogliere in tutte le loro infinite sfaccettature. E quando questo filone trova rispondenza in un Comune, seppur piccolo come quello di Montopoli, si dà luogo a un circolo virtuoso: la sensibilità degli amministratori e la raffinata professionalità degli operatori riescono a superare con efficacia anche la penuria delle risorse economiche, dimostrando che l’investimento sulla cultura è una questione di scelte e che opzioni contrarie – i famigerati tagli – derivano essenzialmente da una preoccupante miopia politica e da uno scarso senso civico.

MEDARTE ha, poi, un significato che va ben al di là dei confini di questo Comune del Valdarno che da poco può fregiarsi del titolo di Città: la qualità degli spettacoli proposti ha una portata assai più generale e ha la possibilità di coinvolgere un pubblico certamente più numeroso di quello locale. Da qui l’interesse che il Teatro di Pisa nutre per questa iniziativa e il sostegno che le dedica, nella convinzione non solo di fare cosa utile alla comunità montopolese, ma di contribuire all’abbattimento di quella sottocultura televisiva da cui tutti, in maniera sempre più inconsapevole, siamo da tempo soggiogati.

Ilario Luperini – Presidente Teatro di Pisa

Il progetto MEDARTE nasce dalla fattiva collaborazione iniziata due anni fa fra la nostra compagnia MovimentoInActor Teatrodanza e il Comune di Montopoli Val d’Arno e dalla sensibilità dei suoi amministratori che hanno saputo, in un periodo di difficoltà generali per la cultura, credere nella promozione e nello sviluppo delle arti come elemento fondamentale di crescita di una comunità e nella sempre maggiore apertura alle relazioni ed agli scambi in ambito nazionale e internazionale. La Rassegna MEDARTE 2007 risulta ulteriormente arricchita rispetto agli scorsi anni grazie alla presenza di due realtà ospiti, una nel campo musicale e l’altra nel campo della danza, provenienti da due regioni italiane particolarmente interessate dai rapporti con il Mediterraneo: la Campania, con Marcello Colasurdo e il gruppo di musicisti della “Paranza” e la Sardegna, con la compagnia di danza ASMED (direzione artistica: Paola Leoni).

Da circa venti anni MovimentoInActor porta avanti un lavoro di ricerca fondato sul rapporto fra danza e musica dal vivo e sul confronto tra coreografia contemporanea e culture di danza e musica del Mediterraneo. MEDARTE rappresenta quindi un punto avanzato della nostra esperienza in questo campo, foriera di sempre nuove fonti di ispirazione.

La Rassegna ha quest’anno come sottotitolo “Il Mediterraneo dialoga con le altre culture: l’Africa”. Il Mediterraneo è mare che ha visto sempre molteplici relazioni con gli altri continenti, e noi intendiamo riferirci proprio a questa tradizione di confronti continui e relazioni.

L’Africa rappresenta per il nostro occidente il “diverso”, “l’altro”. Le nostre città, sempre più multiculturali, si sono riempite nel corso degli anni dei colori dell’Africa. Quotidianamente abbiamo contatti e relazioni ( non immuni da indifferenza o disagio) con uomini e donne caratterizzati da modi e atteggiamenti di vita diversi dai nostri . Talvolta sono i colori accesi di vestiti tradizionali, o gli odori intensi di cibi speziati che circolano nei vicoli, a ricordarci che non siamo i soli a vivere questa terra e che è bello apprezzare le differenze. Ma l’Africa non ha solo il volto, oramai domestico, degli immigrati che vengono a lavorare nei nostri paesi: possiede anche il volto della fame, della miseria, della malattia, della guerra di cui ci accorgiamo solo grazie alle immagini su giornali o televisioni. Come riusciamo a percepire, noi occidentali, l’Africa? Noi europei, noi mediterranei? A volte ne facciamo un mito oleografico, altre proviamo disagio e paura verso l’atrocità delle condizioni di vita, quasi minacciassero il nostro status di privilegiati. A volte – come proviamo a fare in questa Rassegna – cerchiamo di mettere in relazione idee, culture, linguaggi artistici, che nelle diversità e nelle similitudini, siano in grado di rintracciare ed intrecciare nuove sintesi.

Flavia Bucciero – Direzione artistica MEDARTE

Tutto il programma

Venerdì 29 giugno h. 21:30 – Strade di Montopoli – Marcello Colasurdo e la sua Paranza ACQUATERRAFUOCOARIA

Voce e tammorra Marcello Colasurdo, flauto Alfonso Anzivino, tammorra Vincenzo Ciccarelli, fisarmonica Francesco Migliaccio

Interventi coreografici: MovimentoInActor Teatrodanza

Danzatori: Flavia Bucciero, Eleonora Gianni, Ignazio Nurra, Alessandra Pugliese.

“Dioniso dell’era global, griot delle radici mediterranee: quanti modi esistono per parlare di Marcello Colasurdo? L’avventura di questo non ordinario interprete della tradizione partenopea parte da lontano e abbraccia diversi aspetti dell’arte e dello spettacolo. Oggi lo troviamo con la sua Paranza a suonare, cantare e ballare gli antichi canti popolari della tradizione campana. Ma in passato è stato attore (per Fellini, Martone, Capuano, Piscicelli) uomo di teatro e ancora prima, agli albori della sua attività, operaio presso l’Alenia.

Questo è stato il suo apprendistato artistico, diciotto anni di lotte sindacali e di brani nati tra la catena di montaggio e il precipitato culturale di Pomigliano d’Arco. Industria e campagna fuse insieme, in un abbraccio felice, per una volta. Da allora Colasurdo non si è più fermato. La sua voce ha arricchito i dischi di Almamegretta, Bisca, Daniele Sepe e molti altri prima di approdare al progetto Spaccanapoli. Con questi ultimi ha inciso un disco per la Real World, ha partecipato ed entusiasmato qualche edizione del Womad Festival (la più autorevole kermesse di musica etnica del mondo). Infine ha dato il via alla propria Paranza, “armato” delle sue tammorre, strumenti del piacere e della carne, manufatti del ritmo e della Terra. Il beat di Colasurdo, al pari di quelli che agitano i giorni e la notte del continente africano, è il legame tra l’uomo e il suolo su cui cammina, contamina sacro e profano così come un tempo si accompagnava il ballo tradizionale in occasione delle feste religiose e propiziatorie. Come accade nei dischi e nelle performance di Angelique Kidjo e di Youssou N’Dour (solo per citare due tra i grandi interpreti africani) il cantante diventa portavoce, memoria storica, trait d’union. Colasurdo trascende la dimensione popolare per farsi altro. E’ il segno dei nostri tempi, scanditi da processioni religiose e ibridità contemporanee, globalizzazione, con le relative contraddizioni e resistenza al futuro che è già tra noi.

Colasurdo si propone come uno degli ultimi custodi di un’antica tradizione, il suo canto “a fronna” si fa di volta in volta improvvisazione e lamento arcaico, parola di denuncia ed esclamazione liberatoria. La sua presenza è fisica, prima ancora di essere retaggio dell’anima. Difficile resistergli nelle sere in cui decide di conquistare una platea, di entrare prepotentemente nelle vite altrui con le sue storie. La sua Napoli è un mescolarsi magmatico di classicità e di tempo presente. Come avrebbe detto sinteticamente Baudrillard, una superfetazione continua in cui, come per magia, il cerchio si chiude ogni volta e il viaggio può riprendere ancora.”

Alfredo d’Agnese – Critico musicale

Venerdì 13 luglio h. 21:30 – Teatro all’aperto della Rocca di Montopoli – Una coproduzione Rassegna MEDARTE, MovimentoInActor Teatrodanza – CERCANDO KAIDARA – Prima assoluta –

Regia e coreografia: Flavia Bucciero

musica originale dal vivo: Eugenio Colombo (sassofoni e flauti), Luca Spagnoletti (flauto e sintetizzatori)

Assistente alla coreografia: Alessandra Pugliese

Danzatori/ interpreti (Compagnia MovimentoInActor): Franco Corsi, Eleonora Gianni, Ignazio Nurra, Cristian Ponzi, Alessandra Pugliese scenografia Delio Gennai immagini Gian Michele Bechini, Massimiliano Turini

Costumi: Lucia Castellana

Disegno luci: Riccardo Tonelli.

“Cercando Kaidara” rappresenta la nuova produzione 2007 della compagnia MovimentoInActor, pensata per la Rassegna MEDARTE e la Rocca di Montopoli. Lo spettacolo è liberamente ispirato al romanzo Kaidara dell’autore del Mali Amadu Hampate Ba. La produzione vede collaborare insieme diversi artisti provenienti da ambiti differenti, impegnati a costruire un lavoro multimediale originale.

Il tessuto del romanzo e dello spettacolo si sviluppa intorno al viaggio iniziatico di tre personaggi: Hammadi, Hamtudo, Demburo che si inoltrano nel loro percorso come in un labirinto disseminato di ostacoli e di simboli da decifrare. L’obiettivo è il raggiungimento di Kaidara, la suprema aspirazione, la divinità, l’invisibile, colui che possiede la conoscenza e che può trasmetterla.

Nel viaggio i tre incontrano simboli, interpretabili ciascuno per un significato diurno e un altro notturno, uno positivo e l’altro negativo (il pipistrello, ad esempio, che di notte sa orientarsi e avverte i pericoli, ma di giorno è inattivo e impotente) di cui lo stesso Kaidara rivelerà, alla fine, l’arcano. Solo Hammadi, fra i tre compagni, obbediente ai consigli di un vecchio pidocchioso e repellente, riuscirà a concludere il viaggio e ad ottenere la conoscenza. I suoi compagni, invece, irretiti dal potere e dalla ricchezza, periranno miseramente.

Tutte le culture del mondo possiedono una letteratura di viaggi iniziatici, in particolare i racconti mitologici delle terre mediterranee. Il contenuto del racconto “Kaidara” colpisce per la sua essenzialità, per il suo far riferimento a valori e simbologie primarie.

La coreografa e regista Flavia Bucciero intende, da una parte, mettere in luce il tessuto simbolico del viaggio attraverso deserti, montagne, foreste, in cui i tre personaggi vengono sottoposti a una serie di prove, d’altra parte intende creare un contrappunto a tale universo poetico, grazie al percorso di immagine creato da Massimiliano Turini e Gian Michele Bechini. I due videoartisti costruiscono a loro volta un viaggio fatto di immagini attraverso le asperità dell’universo africano, filtrato attraverso un viraggio ed una manomissione. Tecniche video e di grafic-computer ne modificano i contorni, i colori, la percezione. L’atrocità del reale subisce, in tal modo, una sorta di cortocircuito della mente.

L’universo dell’immaginario, della leggenda, dei simboli facente parte del lato diurno e positivo della cultura africana, trova così contrapposizione nella durezza del quotidiano che rappresenta il lato oscuro.

L’artista Delio Gennai, con il suo contributo scenografico, amplifica invece l’aspetto simbolico della narrazione, costruendo con materiali leggeri una serie di solidi di diverse forme e dimensioni (quasi un gioco di costruzioni, scomposto e ricomposto dai danzatori) bianchi e neri, ispirati all’arte africana.

La composizione musicale originale, eseguita dal vivo, di Eugenio Colombo (sassofoni e flauti) e Luca Spagnoletti (flauto e sintetizzatori) è caratterizzata dalla linearità melodica delle musiche modali e dalla tensione espres¬siva del jazz. Territori sonori, apparentemente lontani e differenti, si fondono in un repertorio che conservando le sonorità mediterranee si esprime secondo i canoni della musica jazz.

Venerdì 3 agosto h. 21:30 – Teatro all’aperto della Rocca di Montopoli – Una produzione ASMED, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Autonoma della Sardegna – SENSO E NON SENSO

Coreografia: Simona Crivellone

Testi: Iolanda Taurelli

Musica: P. Buonvino, P. Magoni, F. Spinetti, G. Project, R. Portman, A. Piazzolla

Luci: Corrado Forcina

Danzatori: Simona Crivellone, Diego Armillei

Fotografie: Loredana Meta.

La quotidianità nei paesi sviluppati è oramai dominata dalla percezione visiva della realtà. Viviamo in una società prepotentemente intellettualizzata, in cui ciò che non può essere mostrato e definito quasi perde di importanza, in cui l’imposizione di rigidi canoni estetici è a discapito di tutto ciò che è istinto ed emotività. Trascorriamo ore ed ore seduti ad una scrivania, immobili, con gli occhi fissi sullo schermo di un computer, quasi dimentichi del nostro corpo, e in completa solitudine – tramite internet siamo in contatto con tante persone, persone che possiamo vedere attraverso una webcam, ma che possiamo solo illuderci di conoscere, fintanto che non possiamo stringere loro la mano, vederle muoversi liberamente, sentirne la voce e percepirne l’odore. Siamo abituati ad una sorta di privazione sensoriale, che ci allontana da una dimensione più profonda, primordiale, in cui invece la percezione della realtà che ci circonda giunge alla mente attraverso i sensi, per costruirne un’esperienza individuale, e dunque unica. In Senso e Non Senso, due danzatori/attori accolgono – e coinvolgono – il pubblico in un viaggio verso una dimensione primordiale. Il punto di partenza è costituito dalle sollecitazioni sensoriali date da profumi, sapori e suoni dell’Africa, che nell’immaginario collettivo rappresenta il legame più diretto con la nostra dimensione primordiale: una bevanda da assaporare, incensi profumati, oggetti e materiali da toccare, suoni e rumori di quella terra geograficamente e concettualmente lontana, ma che, grazie ai nostri sensi, possiamo scoprire molto vicina all’Occidente, ai suoi attuali usi e costumi.

Marcello Colasurdo è da più di trent’anni sulla scena della musica campana. Ha fatto parte del gruppo operaio “E Zezi” di Pomigliano d’Arco per 18 anni, divenendone la voce, nonché l’emblema del gruppo stesso. Ha collaborato con vari artisti tra i quali gli Almamegretta, Daniele Sepe, 99 Posse, Nuova Compagnia di Canto Popolare. Nel 1996 costituisce il gruppo “Marcello Colasurdo Paranza” con il quale incide il disco “E manco o sole ce a sponte” Nel 2000 ha inciso con il gruppo “Spaccanapoli” il disco Lost Souls per la prestigiosa casa discografica inglese Real World di Peter Gabriel. Come attore di cinema ha lavorato con Federico Fellini, Salvatore Piscicelli, Antonietta De Lillo, Antonio Capuano, come attore di teatro con Mario Martone, Laura Angiulli, Giorgio Pressburger.

Eugenio Colombo è noto per la sua attività di musicista e compositore. È insegnante di sassofono presso il conservatorio di Frosinone. Svoge attività di insegnante nell’ambito dei corsi di Siena jazz. Fra le sue composizioni principali citiamo “Giuditta”. Di lunga data la sua collaborazione con la compagnia Movimentoinactor, per cui ha composto le musiche delle coreografie, per diversi spettacoli, fra cui si ricorda “Il Minotauro infranto”. Ha suonato con musicisti di grande rilievo, in ambito nazionale e internazionale, tra i quali: G.Schiaffini, B.Tommaso, G.Gaslini, M.Schiano, M. Mengelberg, M.Joseph, A.Curran, B.Konrad, E.Jost, E.Parker, S.Lacy. Compone musiche per film, documentari, trasmissioni RAI. È uno dei musicisti fondatori dell’ Italian Instabile Orchestra.

Luca Spagnoletti ha studiato flauto traverso con M. Eckstain e E. Casularo, composizione con D. Guaccero, composizione e musica elettronica con G. Nottoli. Insegna musica elettronica e composizione alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio, al St. Louis Recording Studio e ai corsi professionali della Comunità Europea e Regione Lazio. Cultore della materia “Musica elettronica” al DAMS della Seconda Università di Roma Tor Vergata. Svolge attivita’ concertistica in Italia e all’estero ed ha partecipato a festival come compositore ed ideatore di arte elettronica: Ars Elettronica Linz, Arte Elettronica Camerino, Villa Medici Roma, Rumori Mediterranei Roccella Ionica, Musica Verticale Roma, Roma Europa Festival. Lavora attivamente con la danza: Lucia Latour, Enzo Cosimi, Enrica Palmieri, Paola Rampone, Rita Cioffi, Michele Pogliani, Gabriela Corini, la video-arte, il teatro, il cinema e la pubblicità.

Delio Gennai a partire dagli anni Ottanta ha intrapreso un lavoro di ricerca che ha tratto ispirazione dal patrimonio artistico della citta’ di Pisa, facendo delle decorazioni marmoree di architetture religiose e dei trofei di guerra islamici il centro propulsore di un nuovo e personale linguaggio. Geometrie, simboli, motti in lingua araba- diventano un alfabeto per comporre nuovi significati, semi di un lavoro di ricerca, in bilico tra astrazione e decorazione, nel quale Gennai procede per substrati, portati via dalla realta’ di partenza. Un nuovo linguaggio fatto di trasparenze, profili, bianco su bianco, profondita’ originate dal doppio, dal positivo-negativo, piuttosto che l’illusionismo prospettico. L’interesse prevalente di Delio Gennai riguarda le forme calligrafiche di diverse culture, egli si è spesso ispirato, nelle sue opere, ai segni della cultura araba e africana. Scrive Lamberto Pignotti “Delio Gennai impiega nelle sue opere – propendendo cosi’ all’iconoclastia – simboli di antiche sacralita’ islamiche o segni di provenienza organica – facendo balenare all’occhio del non addetto similitudini formali di segni lontanissimi tra loro nel contesto.” (dal catalogo: – De Scriptura 2001- Il Gabbiano, La Spezia).

Gian Michele Bechini e Massimiliano Turini provengono da una formazione complessa sia artistica, che musicale. Hanno partecipato a diverse mostre ed esposizioni di pittura e di video arte. Insieme costituiscono il gruppo “Metaphora production”, con cui realizzano cortometraggi, video clip, documentari, individuando nel mezzo del video, lo strumento più completo di comunicazione, come sintesi tra pittura, fotografia, teatro, movimento, in una continua ricerca nell’ambito dell’arte contemporanea. Con una produzione video, realizzata insieme, risultano primi classificati, nell’edizione 2007 della Biennale dei Giovani Artisti di Pisa.

Compagnia ASMED – Balletto di Sardegna. Nel 1982, a completamento della sua attività, l’ASMED crea una propria Compagnia di Danza: il “Balletto di Sardegna”. A 25 anni dalla sua costituzione, facendo un bilancio dei risultati ottenuti, la Compagnia dell’ASMED “Balletto di Sardegna” può affermare di aver raggiunto gli obiettivi prefissati: aver prodotto occupazione, apportato progresso culturale ed aver offerto un’immagine dinamica dell’isola. Prima compagnia di danza in Sardegna riconosciuta ufficialmente dalle Istituzioni, è riuscita a creare un repertorio originale puntando sempre sulla qualità e sulla diversificazione delle proposte che vanno dal neoclassico al moderno, alla nuova danza, avvalendosi di coreografi e danzatori illustri della scena italiana e internazionale. In accordo con i responsabili della politica culturale sarda, la compagnia dell’ASMED è riuscita ad organizzare un circuito che, partendo da Cagliari, diffonde lo spettacolo di danza su tutto il territorio sardo, fra l’altro arricchendo in estate l’industria turistica di un prodotto di alto livello. Non solo, la compagnia da diversi anni si propone a livello nazionale ed internazionale con notevole consenso di pubblico e di stampa.

MovimentoInActor Teatrodanza nasce nel 1987 a Pisa, fondato da Flavia Bucciero coreografa, danzatrice e danzaterapeuta (già allieva di Etienne Decroux, di Christian Trouillas del Tanztheater di Pina Bausch, di Ko Muroboushi, di Maria Fux, di Lilia Bertelli etc…). Da allora la compagnia ha iniziato un’intensa attività didattica, seminariale, di produzione e rappresentazione di spettacoli. Hanno collaborato con MovimentoInActor, costruendo la parte musicale degli spettacoli prodotti, musicisti di rilievo nazionale e internazionale fra cui Eugenio Colombo, Giovanni Canale, Michele Rabbia, Paolo Fresu, Furio Di Castri, Giovanni Maier, Pierre Marcault, Pietro Tonolo. Le produzioni del MovimentoInActor si sono dunque caratterizzate per la composizione musicale originale, per lo stretto rapporto di costruzione musica-danza, e per l’esecuzione dal vivo della musica.

Oltre allo stretto rapporto con la musica, altra linea conduttrice dell’attività creativa del MovimentoInActor riguarda lo studio e l’analisi della gestualità delle danze del Mediterraneo e dell’Oriente (nordafricana, spagnola, greca, indiana, tammurriata, etc…), e della ricerca delle relazioni stilistiche e coreografiche che possono realizzarsi con la danza contemporanea.

Ha collaborato con il New Music and Dance Ensemble della New York University (diretto per la danza da Douglas Dunn) relativamente alla didattica ed alla creazione coreografica, durante i corsi estivi tenuti a Pisa. Dal 1998 collabora con la Fondazione Teatro di Pisa alle attività di programmazione (per quanto riguarda la danza di altre culture), didattica, formazione del pubblico e promozione della danza. Dall’aprile del 2000 è in residenza coreografica presso il Teatro Verdi di Pisa.

La Compagnia ha interpretato le danze, per la coreografia di Flavia Bucciero, dell’Opera “Turandot” (scenografia Pietro Cascella, regia Daniele De Plano) prodotta per il 50° Festival Pucciniano di Torre del Lago (LU), nel luglio 2004. Dal 2000 realizza anche un’attività di produzione di spettacoli per l’infanzia e le giovani generazioni.

Nel gennaio dello scorso anno in coproduzione con la Fondazione Teatro di Pisa e il Comune di Pisa, produce lo spettacolo “Il fiume scorre sempre, mai lo trattiene l’acqua”, costruito sulla composizione musicale per pianoforte preparato “Sonatas e Interludes” di J. Cage, eseguita dal vivo dal pianista Claudio Proietti, per la Rassegna di Danza 2006 del Teatro di Pisa.

Realizza laboratori e spettacoli per le scuole dalle materne alle medie e per l’Istituto d’Arte di Pisa F. Russoli, con cui porta avanti dal 1999 un progetto di formazione e di produzione caratterizzato dall’ interazione dei linguaggi dell’arte. Il Movimentoinactor conduce stabilmente corsi e laboratori di danza contemporanea (teatrodanza) e realizza progetti di danzaterapia (metodo Maria Fux) in contesti di disagio sociale e disabilità.

Nei giorni 29 giugno, 13 luglio, 3 agosto sono previsti momenti degustativi ispirati alle culture del Mediterraneo dal pomeriggio fino al dopo spettacolo. MEDARTE 2007 in Rocca Nuovi Linguaggi del Mediterraneo Direzione Artistica: Flavia Bucciero Ufficio stampa, allestimento e assistenza tecnica: Fondazione Teatro di Pisa Progetto luci: Riccardo Tonelli Coordinamento organizzativo: Irene Psaroudakis.

Ingresso: € 5

Inviti omaggio per gli abitanti del Comune di Montopoli V. A. possono essere ritirati presso: Ufficio relazioni con il pubblico del Comune in orario d’ufficio

Punto informativo Proloco di Montopoli: 0571-449024

I biglietti si possono acquistare le sere degli spettacoli del 13 luglio e del 3 agosto presso il Teatro all’aperto della Rocca di Montopoli dalle h. 20:30.

In caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno presso la sala Pio XII

Montopoli in Val d’Arno si trova a metà strada tra Pisa e Firenze ed è facilmente raggiungibile con la superstrada FI-PI-LI (uscita Montopoli).

Informazioni: Comune di Montopoli Val d’Arno 0571 449844 – Fondazione Teatro di Pisa 050 941111 – www.movimentoinactor.it, movimentoinactor@tiscalinet.it.