
“Le Nuove Dee”
ESTATE A NAPOLI 2019
Chiostro di San Domenico Maggiore
Dal 18 al 20 luglio
Nell’ambito della quarantesima edizione di Estate a Napoli promossa dal Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo
Il Consorzio Coreografi Danza d’Autore presenta
LE NUOVE DEE Per una mitologia del quotidiano
Giovedì 18 – Venerdì 19 – Sabato 20 luglio 2019 @Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore Vico San Domenico – Napoli
H 17.00 – H 18.00 – H. 19.00 Performance Site- Specific
H. 21:30 Spettacoli integrali
Io Chiara Tu Scura Coreografia : Flavia Bucciero – Danzatrici interpreti: Paloma Biagioli, Elisa Paini
Piccole Storie #1 e #2 Coreografia : Francesca Selva – Danzatrice interprete: Maria Vittoria Feltre
Disegno Luci: Riccardo Tonelli
Biglietti : Site Specific H 17 – 18 – 19 Biglietto unico € 3. Spettacoli serali H 21.30 Biglietto intero € 8, ridotto € 5 (fino a 25 anni ; dai 65 anni in su ; per chi presenta alla cassa un biglietto di ingresso ad un museo della città)
Info : concorda.danza@gmail.com www.concorda.danza.net
LE NUOVE DEE per una mitologia del quotidiano
Chi sono le Nuove Dee? Donne, semplicemente le donne di oggi. Sono loro: donne, guerriere, amanti, madri, figlie, profughe che si trovano in prima linea in una quotidianità sempre più inquieta. Le prime a reagire davanti alle difficoltà, le prime a difendere e ad accogliere chi ha bisogno, a comprendere, a superare le differenze. Spesso le prime a pagare anche con la propria vita le ingiustizie di una umanità sempre più incurante.
Si alternano le coreografie
Piccola storia di lana Coreografia Francesca Selva Danzatrice interprete: Maria Vittoria Feltre
Il nido di lana, il ricordo di una madre. Il desiderio di ritrovare quel legame che una volta spezzato ti lascia per un pò senza fiato.
Io Chiara Tu Scura Coreografia: Flavia Bucciero Danzatrici interpreti: Paloma Biagioli e Elisa Paini
L’identità di due giovani donne: una di carnagione scura, l’altra chiara , europea. Chi è straniera e chi è autoctona? Chi nel suo paese e chi ospite? L’era della globalizzazione le confonde e le fonde. I ruoli si scambiano in continuazione. Sono entrambe giovani donne in metamorfosi, in un mondo senza confini, in cui risuonano echi di culture diverse. Essere straniera a casa propria, essere a casa propria in una terra straniera e viceversa, essere nella norma o fuori dalla norma: i valori si invertono in continuazione, come il colore della pelle, il colore dei capelli o degli occhi, la propria identità di genere. Guardare il mondo con gli occhi di giovani donne per riconoscere che questo appartiene a tutti , da condividere, da soffrire e da amare. Tutti i luoghi possono diventare i nostri. Ciò che ci accomuna è che siamo tutti uomini e donne fatti di pelle, capelli, unghie , viviamo tutti i nostri amori, i nostri desideri, le nostre paure.
Piccola storia di plastica Coreografia Francesca Selva Danzatrice interprete: Maria Vittoria Feltre
L’asfalto lucido della strada, luci artificiali della notte. Una cattiva ragazza chiede perdono. L’ascolta solo il mare