Il Tirreno
“Nell’attesa”
“…Si tratta certamente di uno spettacolo minimalista che sviluppa raffinate simboliche evoluzioni del vivere quotidiano, fatto di schegge, di piccoli eventi, o di spoetizzanti banalità. Pochi e semplici i materiali utilizzati: una panca, per esempio, posta al centro del palcoscenico centro e proiezione delle azioni, un luogo immaginario, non comodo punto di sosta, ma scomodo passaggio nell’attesa di raggiungere altri luoghi reali o immaginari (…) I personaggi interagiscono tra di loro secondo precisi schemi numerici, dapprima singolarmente nel tentativo ciascuno di liberarsi di un vestito-immagine che non calza più, o non ha mai calzato, con la loro anima; successivamente a coppie, prima due infine raddoppiate, precisi emblemi di solitudine e di lotta contro le odiate formalità; quindi il ritornare alla realtà per mezzo di un “angelo”, diligente rappresentante dei nostri cronometrici doveri… “
Antonio F. Di Stefano, Il Tirreno Pisa, 20 luglio 2001